giovedì 12 novembre 2009






Risparmio energetico della casa


Per ridurre i consumi di energia in ambito domestico occorre prima sapere dove e quanto si consuma. Il seguente specchietto fornisce alcune utili indicazioni a riguardo:
riscaldamento 55%
automobile 31%
acqua (calda) 7%
apparecchi refrigeranti, lavatrice 4%
cucina 2%
illuminazione 1%
Questi dati parlano chiaro: escludendo l'automobile, il 79% dei consumi energetici in ambito domestico è dovuto al riscaldamento.

Di seguito riportiamo alcuni consigli per attuare un effettivo ed efficace risparmio energetico in casa propria.

Riscaldamento

• Non coprire i caloriferi con tende o rivestimenti;
• riducendo di 1° C la temperatura nelle stanze si risparmia circa il 6 % di energia;
• ventilare i locali più volte al giorno creando correnti d'aria;
• provvedere regolarmente alla pulizia e alla manutenzione della caldaia;
• sfiatare i caloriferi all'inizio della stagione fredda.

I costi di riscaldamento possono essere ridotti drasticamente anche grazie a un buon isolamento termico della casa. Le caldaie e gli impianti che hanno più di 20 anni dovrebbero essere assolutamente sostituiti, sia perché in genere hanno perso efficienza, sia perché la tecnica della combustione, nel frattempo, ha fatto notevoli passi avanti.






Acqua

• Quando ci si lava i denti, le mani o si fa la doccia, aprire il rubinetto solo per il tempo necessario a bagnarsi e a sciacquarsi;
• fare la doccia anziché il bagno;
• applicare regolatori di flusso sui rubinetti.





Frigorifero, congelatore e lavatrice

• Scegliere il frigo e il congelatore di dimensioni adeguate all'effettivo fabbisogno familiare;
• inserire nel frigo e nel congelatore soltanto cibi già freddi;
• asciugare il bucato preferibilmente all'aria, evitando l'impiego dell‘asciugatrice;
• utilizzare lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie solo a pieno carico;
• utilizzare il prelavaggio solo per la biancheria molto sporca;
• non lavare le stoviglie sotto l'acqua corrente.



Cucina

• Durante la cottura dei cibi coprire pentole e padelle con il coperchio;
• in caso di lunghi tempi di cottura, usare la pentola a pressione;
• spegnere la piastra elettrica e il forno un po' prima della fine cottura, allo scopo di sfruttare il calore residuo.





Fonti video:http://www.youtube.com/watch?v=bLeVIeuutK0
Fonti testo:http://www.centroconsumatori.it/41v209d21847.html

IL RISPARMIO ENERGETICO in CASA!

venerdì 16 ottobre 2009

La settimana della moda!


"Finite le sfilate di New York ed
esaurite quelle di Londra, è la capitale italiana della moda ad accendere i
riflettori su una settantina di passerelle (alcune delle quali fuori calendario,
per capricciose testardaggini dei vari marchi in lite sugli orari) cui bisogna
aggiungere, per avere la cifra realista degli appuntamenti, sia le sfilate
collettive dei giovani (Incubatore della Moda, New Upcoming Designers, White
Club) sia quelle degli stilisti-ospiti stranieri (stavolta pakistani,
colombiani, russi e indiani) ma anche molte presentazioni importanti di note
griffe d'abbigliamento e accessori.

Otto giorni intensi di moda soprattutto
made in Italy, ma 4 giornate clou (dal 24 al 27) con lo schieramento dei
'campioni' della moda italiana, da Armani a Prada, da Versace a Cavalli, tanto
per fare solo alcuni nomi big. Dopo un paio di stagioni all'insegna del
pessimismo pare che il sistema moda stia ritrovando fiducia. Da New York
arrivano notizie di un buon andamento delle vendite e non c'é niente come il
fattore psicologico per riaccendere la voglia dei consumatori e la fiducia dei
produttori. Scarpe e borse ma anche bijoux griffati (ogni marchio li ha fatti
già per questo inverno) sono in testa alla nuova frenesia di shopping.

Tutti hanno voglia di buttarsi la crisi
alle spalle: Milano per questo ha messo in cantiere una miriade di iniziative
culturali, perfino le visite guidate alla Pietà Rondanini, dedicate ai
giornalisti stranieri (tanto per dimostrare loro che la città non è seconda a
nessuno quanto a capolavori). Ci saranno tante inaugurazioni di negozi: Prada in
particolare apre in corso Venezia una boutique molto speciale, dedicata ai suoi
storici capi cult che potranno essere personalizzati in tutti i modi. Molte cene
e cocktail (erano in calo le scorse stagioni) ma tutte molto all'insegna del
garbo. Milano però ha anche voglia di stare per strada: la Vogue Fashion's Night
dello scorso 10 settembre è stata un grande successo popolare e allora ecco che
la sera del 24 settembre la moda tenta di riempire piazza Duomo, con una sfilata
'democratica', insomma niente inviti chiusi per addetti ai lavori, con grande
spettacolo, voluta fortemente da Ennio Capasa per il suo marchio giovane C'N'C
. "


La moda secondo me...

Moda, moda, moda. Chic, minimale, sofisticata, semplice, lussuosa, low cost. Si parla tanto di moda. E se ne parla con ogni mezzo: giornali, tv, questo sito stesso ha come denominatore di ogni sezione uno sfegatato interesse per il fenomeno moda che contribuisce all'edificazione di uno stile personale.
Tutti parliamo di moda come utenti di essa, guru del fashion creano e noi fruiamo di questa sublime arte miscelando a seconda di gusti, situazioni e ovviamente... tasche. Ma vi siete mai domandati come e se sia possibile far parte del mondo della moda? Beh io si.
Se una ragazza oggiogiorno decidesse di studiare moda andrebbe incontro a quella che oserei definire una casta di fortunati prescelti. questo perchè la moda, quella di cui tutti fruiamo, che fa parte della nostra quotidianità, in realtà non è proprio per tutti. Lo studio di questa è quanto di meno democratico possa esistere. E purtroppo mi trovo a constatarlo in prima persona.
Le quote di ammissione ad accademie, per la maggior parte private, sono assolutamente astronomiche, per non parlare di quelle dei master su cui in una situazione post-laurea, come la mia, si cerca di "ripiegare" per dar sfogo a quella creatività repressa negli anni universitari.
Molte accademie offrono la valida possibilità di borse di studio parziali per gli studenti più meritevoli, che il più delle volte sono, ovviamente, coloro che hanno già una formazione accademica... come fare quindi? Ci troviamo avanti ad un malsano circolo vizioso, espressione apparente della volontà di far accedere "qualunque mente creativa" al mondo della moda.
Mi sembra di capire che purtroppo non è così, tuttavia mi piacerebbe ricredermi e continuo a cercare... sperando che esista una scuola dove a dominare non sia la sete di compensi, ma il desiderio di "ri-compensi" per chi ama la moda e desidera comunicarla.

giovedì 15 ottobre 2009


Visualizza Gelateria Oasi in una mappa di dimensioni maggiore
Questo è il ritrovo della mia compagnia!
Ci divertiamo molto seduti sulle panchine della gelateria artigianale "Oasi"
Siamo ormai di casa conosciamo molto bene i proprietari e chi vi lavora dentro.
Passiamo molto tempo là perchè oltre che sia il posto chesegna il centro delle Golosine,
Fanno un gelato veramente buono!la Spegialità è CIOCCATELLA o NESQUIK

lunedì 12 ottobre 2009

questa è casa mia:


Visualizza via murari brà in una mappa di dimensioni maggiori

giovedì 1 ottobre 2009

coco chanel




Seconda figlia di Albert Chanel, venditore ambulante, e Jeanne Devolle, trascorre un'infanzia molto umile e difficile, dopo che, morta la madre di tisi, il padre è costretto ad emigrare per cercare di mantenere i sei figli. A dodici anni Gabrielle viene perciò affidata con la sorella Julie ad un orfanotrofio di suore ad Aubazine.

A diciotto entra come convittrice nel collegio Notre-Dame, a Moulins, dove impara a cucire. Gabrielle Chanel inizia il suo percorso sul palcoscenico del cafè Moulins La Rotonde come cantante, o meglio come poseuse, un'intrattenitrice che canta durente la pause dello spettacolo. Fu in questo ambiente che si creò un nome portafortuna: "Coco" [1].

Trova quindi impiego in paese come commessa in un negozio di stoffe, la Maison Grampayre. A venticinque anni conosce un uomo molto influente, che le cambierà la vita, erede di una dinastia di industrie tessili, il barone Étienne Balsan, e gli si lega sentimentalmente. Si trasferisce presso la sua tenuta, dove Balsan alleva cavalli, e diventa ben presto un'amazzone provetta. La sagace Chanel intuisce l'opportunità di mettere a frutto le doti pratiche e creative cui col frequentare il bel mondo nel quale l'ha introdotta Balsan. Le chiedono di continuo dove acquista i suoi deliziosi cappellini. "Coco" fa il tentativo di trasformare in attività di modista quella delle ammirate creazioni fino ad allora limitate all'uso personale.

Muove così i primi passi nell'ambiente della moda come disegnatrice di cappelli nel 1908, rivelando un talento speciale nel prevedere e anticipare i desideri ed il gusto delle donne del suo tempo.

Apre il suo primo negozio a Deauville nel 1913, ed un salone di moda a Biarritz, nel 1915, iniziando anche alcune collaborazioni con i sarti parigini più affermati in quegli anni. La fama di Gabrielle cresce rapidamente, grazie al suo stile che esalta una donna dinamica e priva di etichette, e culmina con l'apertura di un negozio in Rue Cambon 31 a Parigi.

Nel 1921 si lanciò nel mercato della profumeria. Convinta che i tradizionali profumi a base di fiori e muschio non avessero futuro, commissionò al chimico Ernest Beaux una fragranza sintetica (aldeidi, zuccheri fermentati). Il chimico ne preparò un'intera serie e la sottopose all'esame della stilista. Le bottigliette erano numerate, da 1 a 5 e da 20 a 24. Coco ne scelse due e alla fine rimase soltanto la 5. Non le cambiò neanche il nome: uno choc in un'epoca in cui le fragranze avevano nomi molto immaginifici e fantasiosi. Ma era uno choc ancora maggiore la confezione: un parallelepipedo rettangolo di cristallo trasparente. «Chanel numéro 5» divenne il profumo più venduto nel mondo.
Coco creò altri profumi come Cuir de Russie, Gardenia ed il n° 22. La sua linea di accessori, comprendente scarpe, gioielli, borse, sciarpe e cinture, viene completata nel 1929. Particolare importanza assumono le bigiotterie, anche piuttosto vistose, indossate per contrasto su abiti dalla linea pura e minimalista. Il suo atelier in rue de Cambon 31 era diventato una tappa irrinunciabile per tutte le signore di gran moda.
Afflitta anche dalle tendenze pubblicizzate dalla stampa - che mostrava di preferire al suo il look eccentrico dell'eterna rivale, Elsa Schiaparelli - Chanel chiuse la sua maison nel 1939, licenziando tutti i dipendenti e rifugiandosi a Vichy, per assistere impotente .- nel 1947 - al trionfo del New Look promosso da Christian Dior.

Quando venne informata che le vendite del suo profumo calavano drasticamente (nonostante le dichiarazioni di Marilyn Monroe che confessava di "andare a letto vestita solo di due gocce di Chanel n°5") Gabrielle - ormai settantenne - decise di rimettersi in gioco, presentando il 5 febbraio 1954, in Rue Cambon 31, una nuova collezione improntata palesemente sullo stile degli anni venti.

La stampa la demolì, definendo la sue creazioni un clamoroso fiasco: in realtà, i cronisti di moda non capirono di aver visto il futuro, scambiandolo per il passato. Gli anni sessanta avrebbero continuato a richiamare, sotto diversi aspetti, gli anni venti ma, nel 1954, solo Gabrielle-Coco Chanel ne poteva essere pienamente consapevole. Tuttavia, anche grazie al sostegno della stampa americana, la stilista tornò sulla cresta dell'onda nel giro di appena due stagioni, creando quello che resta il suo intramontabile capolavoro: il "tailleur".

Gabrielle muore a 88 anni, una domenica, nella sua suite all'Hôtel Ritz di Parigi.

Da allora la Maison è stata guidata, nelle vesti di direttore artistico, da Karl Lagerfeld.